Kundalini, il risveglio.

Ho trovato il mio posto, il trono, il mio regno. Pensavo fosse un a casa in riva al mare, pensavo fosse un uomo da sposare. Credevo servisse una collana d’oro o che d’oro fosse almeno la carta nel borsellino. Ma diciamo che certe cose vengono di conseguenza, non sono una partenza.

Ho trovato il mio posto, il mio trono, il mio regno quando ho smesso di cercare di essere migliore, quando ho smesso di sforzarmi di mettermi da parte.

Il segreto è l’alleanza con tutte le mie parti, venire a patti con tutte le mie abitanti, quelle baldanzose e quelle titubanti.

Il segreto è soddisfare tutti gli appetiti con i giusti piatti e non confondere il desiderio di uno stato divino con il morso di un panino, con un bicchiere di vino.

Nutrita e benedetta per diritto di nascita, niente mi manca e niente mi impedisce di accendere la vita, di usare solo parole belle, di camminare sorridendo, di offrire il meglio di me al meglio degli altri, anche se loro non lo sanno.

Però, per non sembrare troppo brava e perfettina, vorrei anche ricordare che in primavere si risveglia la kundalina e che appunto una mia parte, quella più birichina, mi ha detto, ascoltando I’m your man ieri mattina, che con uno con la voce di Leonard Cohen ci farebbe volentieri una scopatina.

Allora per stare comoda nei miei panni, salda nei miei intenti, dentro la mia giurisdizione, radicata nella terra con lo sguardo verso il cielo, attenta a non spostare lo sguardo dal mio focus, posizionata nel mio centro, nell’azione senza azione, grata e riverente, aperta ma con garbo, insomma, per tutto questo e molto di più, ho pensato che tutto sommato ci sta anche questa idea che, di primo acchito, potrebbe sembrare non c’entrare con l’aura un po’ speciale che mi voglio disegnare.

Apprendista vivaista

Bella domenica di pioggia, al netto di brutte notizie arrivate or ora.

Il ragù è sul fuoco per un pranzo di festa in famiglia e sta terminando il suo lavoro la lavatrice.

Il seme di avocado è stato interrato con amore, seppure un poco maldestramente. Il toscano del vivaio mi aveva detto che era ora, ma di stare attenta a non spezzare le radici nel passaggio dall’acqua alla terra. Così, ho fatto come mi ha detto lui e per la sua gentilezza l’ho nominato dio protettore del mio germoglio.

Accendo l’incenso, finalmente srotolo il tappetino, la lezione di Yoga di Laura entra nel mio soggiorno attraverso lo schermo del mio pc. Un’ora di pace, uno spazio sacro e inviolabile. Nel mezzo della danza incessante tra passato e futuro, respiro nel presente.

Mi collego alla fonte, anche solo per qualche attimo, prima del cambio di frequenza inesorabile al quale mi adeguerò fra poche ore.

Pongo l’intento di vivere accesa come mia guida. Pongo il giusto contesto come necessità. Accendo la telecamera sul mio muovermi e sulle mie parole, mi ispiro e ispiro il mondo da sorella maggiore, mi osservo grata nelle mie mutazioni. Colgo ciò che pronto per me nel momento perfetto di adesso.

Grata, voglio vivere nel flusso, attraversare giornate dissonanti senza patemi, accarezzare le mie resistenze, usare le mie inquietudini per camminare più lontano. Co-creando la mia vita assieme al meglio di me, faccio sempre quello che posso. Questo è un tempo di accadimenti.

Ripongo il tappetino. La lavatrice si è fermata, inforno le lasagne. La danza ricomincia.

Seppure un poco maldestramente, il seme di avocado è stato interrato con amore.

Avvento

Presto al mattino oggi tutto riposa.

Il freddo di dicembre è arrivato, non lo sento, lo immagino al di là del vetro. Così inospitale, invita al silenzio e all’ascolto. Sotto il guscio del piumone mi attardo e tutto ciò che devo rimane sospeso, ancora per un po’. Lamentele, vittimismo, il mio ego stanco… affondo tutto il peso delle faccende sul materasso e poso ogni affanno nell’Athanor del Cuore dove nuova linfa si genera, per le pene che verranno, per le gioie che verranno, per il fare e il camminare.

E tutto sommato penso che sia meglio rimanere umani e dire grazie tante volte ed essere gentili. In tutto questo che è il mio tempo e che è vivere così, in equilibrio nel disequilibrio, tra cielo e terra.

A questo punto, dimorare in me stessa è tutto ciò a cui anelo e oggi faccio pulizie per le feste e pacchi regalo di robe vecchie, destinati a chi li può accogliere senza dispiacersene.

Perciò è a voi Dei tutti e voi tutti miei Avi che dono il mio solito e noioso gran daffare per un pomeriggio alle terme, un massaggio, un paio d’ore vista mare, per un amore anche piccolo da incontrare.

Vi dono tutte le mie residue resistenze e le tensioni della mandibola per farmi bella per la vita.

Vi dono tutte le promesse non mantenute, tutti i buoni propositi disattesi, tutti i voti pronunciati e tutti gli ordini e i consigli giusti che do a me stessa e qualche volta anche agli altri, per farne una pernacchia, una barzelletta, una sonora risata alchemica.

Vi dono tutto il mio controllo e tutto il mio autocontrollo e tutta la mia esigenza di qualcosa di certo per la gioia dell’azione in sé e per sé, per la pura gioia dell’essere, per una bussola che indichi sempre verità, bontà e bellezza.

E vi ringrazio per questo tempo buio, acqueo, uterino, pronto ad accogliere il seme nuovo del Natale che giunge, ancora e sempre, a ricordarci qualcosa di noi che abbiamo perduto.

Disarmata

Proteggimi dalle offese del tempo

Preserva il mio sguardo di bimba che entra nel bosco incantato

Proteggimi dalla paura di non farcela, dall’angoscia di certi momenti e della fine del mondo

Dimmi che tutto va bene

Difendimi dagli insulti e dagli inganni passati come un testimone attraverso le mie antenate

Proteggimi da tutta l’ansia, la frenesia e lo sforzo che ci metto per essere degna

Proteggimi dalla tristezza che mi assale quando tutto sembra ripetersi

Dalla rabbia davanti alla povertà e ad ogni spreco di umanità

Proteggi e custodisci le mie lacrime che come fiume sotterraneo non trovano sbocchi

Raccogli i miei cocci quando cado e mi spezzo e rimettili assieme

Proteggi tutta la mia stanchezza che vuole essere soltanto abbandono fiducioso

Difendimi da quello che penso di me stessa, dai miei pensieri piccoli, disordinati, ripetitivi, non pensati

Costruisci una fortezza attorno alla mia casa, benedici il mio nome di donna

Mettiti dietro di me quando cammino, davanti a me quando apro braccia e cuore, stai al mio fianco nelle serate di gala

Permettimelo, e io andrò in giro disarmata.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: