Imperatrice Lo sguardo del tipo che mi squadra Tubino nero Tacco Tavolo che guarda al tramonto Tagliolini alle vongole Contatto il mio piacere Voglia di dolce La crème brûlée E la mezza bottiglia di vino provenzale Costata troppo cara Ma madame, non ha visto la lista? Sorrido La coppia di anziani col cane alla mia sinistra sodalizza. Metto in conto la luna rossa e il mare, che posso quasi toccare Ultima sera Senza nostalgia Mordo la vita
Passeggiando con lo sguardo curioso mi accorgo di ciò che è sensuale.
Il colore inaspettato sulla facciata di una casa, che bello.
Il giardino ben curato della villa anni settanta alla fine della strada.
Quella lampada di Kartell nella vetrina del mobiliere.
Il cielo invernale che fa una luce di ghiaccio.
L’Alfa Giulia rossa parcheggiata qui vicino.
Gli addobbi di Natale posati con gusto ed eleganza, ma solo su pochi terrazzi.
Gli scorci dei campi e dei campanili che riportano a come doveva essere tutto ai tempi dei bisnonni.
Il mosaico di foglie secche sul sentiero che accompagna il canale.
Il ragazzo che fa jogging con quelle belle chiappette sode.
La coppia di anziani che si tiene per mano come gesto di tenero aiuto. Siamo qui, siamo noi, siamo vivi, mi sussurrano mentre li sorpasso.
Quello che mi piace è immaginare le storie dei volti che incrocio.
Immaginare cosa c’è oltre una finestra illuminata, chi ha lasciato il pallone dietro quella siepe, chi si siede ancora su quel dondolo arrugginito in veranda, quanta dedizione ci vuole a far crescere un orto.
La realtà, a ben vedere, è commovente.
Non è banale, né scontato, accorgersi veramente di ciò che esiste.
Anche se dura un solo istante, con quella cosa hai stabilito un contatto per sempre.
L’esistenza talvolta mette i brividi.
Ed è così sensuale lo sguardo guidato dal piacere.
O forse è la vita stessa che si rivela sensuale quando a guidarci nella sua esperienza è il principio del piacere.
Così, nel soddisfare i nostri sensi, l’anima sorride.