Ho incontrato un Angelo.
E’ arrivato sulle note di Angel dei Depeche Mode, forse per farsi meglio riconoscere.
Ho pensato fosse una scelta piuttosto azzardata, Angels di Robbie Williams avrebbe avuto un effetto più rassicurante, ma chi sono io per sapere cosa passa per la testa di un essere soprannaturale?
Aveva un sorriso in pace, una dolcezza giusta, una forza senza sforzo. Aveva un fuoco che scaldava quella luce altrimenti distante ed eterea che emanava.
Era la prima volta che lo vedevo, ma non la prima volta che lo sentivo.
Mi sono resa conto che era già stato spesso vicino a me. Tutte le volte che ho gioito, tutte le volte che ho ringraziato, tutte le volte che mi sono sentita intera, tutte le volte che ho avuto fiducia.
Mi ha detto che potevo chiedergli una cosa, e lì per lì gli avrei domandato chi gli facesse le playlist.
Mi ha guardato storto, come se avesse intuito qualcosa, mi sono sentita violata nella mia intimità, ma il suo sguardo ha inibito ogni mia rimostranza,
Ed è partita Connected degli Stero mc’s.
Vinta dalla sua autorevolezza, gli ho chiesto qualcosa di più adeguato, per non essere scortese.
Gli ho domandato allora come si fa a vivere ogni giorno vibranti.
Si è rilassato e ho capito di averci azzeccato.
Con il sottofondo di Young, Wild and Free di Snoop Dog, (mah, ho pensato io, sarà mica che per materializzarsi questi qui si fan di qualcosa?), mi ha risposto:
“espanditi, godi, accogli, ricevi, offri con generosità, comprendi, crea, sorridi. Per ciò che desideri abbi fede, entusiasmo e coraggio. Vivi innamorata, fa’ ciò che ami e trova la bellezza ovunque. Fallo tutte le volte che puoi, così lo potrai sempre di più”.
Poi è svanito sulle note di God Only Knows dei Beach Boys.
Ho pensato che la scelta fosse alquanto singolare, anche se non mi sono più stupita, e comunque avevo appena fatto un’esperienza tutt’altro che ordinaria.
Quindi mi sono guardata attorno, il cane che aspettava impaziente di essere portato fuori mi ricordava che sarei presto ritornata sotto l’implacabile dittatura della quotidianità.
C’era poco da espandersi. Avevo parlato con un Angelo ed ero al punto di prima. Ma non era del tutto vero, perché adesso avevo le istruzioni per fare la differenza.
Mi sono sintonizzata su You Are My Sunshine di Johnny Cash e ho cominciato… a fare tutto… come se fosse musical!
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