Penso che in genere si abbia paura di essere alla propria altezza più di quanto si abbia paura di non essere all’altezza. O meglio, la paura di non essere all’altezza è in realtà spesso la paura di farcela! E’ la paura del proprio potenziale, del proprio potere vitale e del sostenere a lungo più alte vette di gioia e di piacere.
Sulla base di antichi patti con se stessi o con gli altri si rimane così fedeli a quella personalità che più si è abituati a mostrare e che gli altri sono più abituati a vedere e a considerare. Non riuscendo a tradire questi patti per non deludere, disorientare, ferire o rischiare di perdere amore e considerazione, si tradisce perciò il proprio nucleo più autentico.
Uscire dalla propria zona di sicurezza, spesso stretta, scomoda e soffocante, richiede un’intenzione che da sola non basta. Occorre fare azioni concrete e sperimentare se stessi e la vita in modi inediti, fantasiosi e sorprendenti. Partendo anche da piccole cose. Cambiare qualche abitudine, rompere schemi, provare ad arrivare in ritardo se si è maniaci della puntualità, provare a lasciare i piatti nel lavandino tutta la notte se si è maniaci dell’ordine, provare ad aprire le porte con la mano sinistra, iscriversi a quel corso di astrologia per nutrire una passione segreta, imparare a ballare il valzer perché si vuole andare nel mondo con un’altra postura, buttare via quei vestiti che non ci corrispondono più e trovare abiti che più ci rispecchino, osare nuovi colori, nuove parole per vedere l’effetto che producono, osare nuovi pensieri…
Ad uno dei suoi più recenti seminari Igor Sibaldi ha fatto questa interessante considerazione: l’essere e il diventare sono nemici perché più sei qualcosa e meno diventi tu. Quello che sei è il tuo passato, se ti metti in moto cominci a diventare. Se diventi sei incerto, nessuno può più fidarsi di te e per questo si ha così paura di cambiare. Ma questa paura può non essere un freno se prevale la curiosità di vedere ciò si diventerà, ciò che ancora non si sa di avere e di potere esprimere… In quest’ottica, conoscere se stessi diventa un’avventura straordinaria e inesauribile!
E poi chissà, cambiando anche solo il bar dove facciamo colazione da vent’anni ogni mattina magari scopriamo un cappuccino più buono, un barista più simpatico e capita pure che incontriamo l’amore della vita!
…Allora, tu vuoi essere o diventare?